La biopsia renale è la procedura con cui si preleva un frammento molto piccolo di rene che poi verrà osservato al microscopio. E’ l’esame dirimente per distinguere i vari tipi di malattie renali, in particolare quelle che interessano il glomerulo che tipicamente si presentano con incremento della creatinina e presenza di proteine nelle urine. E’ un esame invasivo che va effettuato in casi selezionati dopo un’accurata visita nefrologica in cui verrà valutata l’indicazione alla procedura in base al risultato degli esami del sangue, delle urine e strumentali. Una diagnosi bioptica precoce è molto importante per curare malattie renali prima che evolvano verso un quadro di insufficienza renale cronica.
Il prelievo bioptico viene fatto con un particolare ago dopo una anestesia cutanea locale e usando un’ecografia per guidare la direzione del prelievo. Il campione subisce poi inviato in anatomia patologica dove verrà preparato per essere osservato al microscopio. Il referto completo in genere è pronto dopo 2-3 settimane. Le complicanze sono piuttosto rare, comunque è possibile che si verifichi un’emorragia più o meno importante nella sede di inserimento dell’ago che può manifestarsi con ematuria o con la formazione di un ematoma.
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