La nefropatia diabetica è una complicanza frequente che insorge in maniera lenta e progressiva nei pazienti con un controllo glicemico e pressorio non ottimale. La malattia evolve in fasi orientativamente della durata di 5 anni ciascuna che possiamo così riassumere: dopo una prima fase di iperfiltrazione in cui i reni funzionano più del normale, si inizia a perdere piccole quantità di albumina (fase microalbuminurica) per poi passare a quantità rilevanti di albumina nelle urine (macroalbuminuria) e infine lo sviluppo di insufficienza renale cronica.
I cardini della terapia della nefropatia diabetica sono il controllo glicemico e il controllo della pressione arteriosa.
Per quanto riguarda i farmaci per controllare la pressione arteriosa, negli ultimi anni non sono stati messi in commercio nuove molecole , per cui sono sempre valide le raccomandazioni riguardo l’uso di ace inibitori o sartani per ridurre la proteinuria e quindi rallentare la progressione verso le varie fasi della nefropatia diabetica. Con questi farmaci si ha una diminuzione del rischio di dover iniziare la dialisi attorno al 20-25% rispetto a chi non assume questi farmaci indipendentemente dal controllo della pressione arteriosa.
Per quanto riguarda invece i farmaci ipoglicemizzanti sono stati invece pubblicati degli studi che hanno dimostrato l’efficacia di alcune nuove molecole nel proteggere il rene dalla progressione della nefropatia.Inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio 2: ( canagliflozin dapagliflozin, empagliflozin ) sono delle molecole che abbassano la glicemia aumentando la quantità di glucosio che viene perso nelle urine. E’ stata dimostrata la loro efficacia nei pazienti con macroalbuminuria nel rallentare la progressione verso l’insufficienza renale. Purtroppo però questi farmaci possono essere utilizzati solo in pazienti affetti da diabete di tipo 2 con funzionalità renale non gravemente compromessa (eGFR >45 ml/min), e sono controindicati nei pazienti con scarso controllo glicemico, in quanto l’azione ipoglicemizzante è abbastanza blanda. Tra gli effetti collaterali ricordiamo : infezioni fungine, peggioramento dell’osteoporosi, disidratazione e ipotensione.
Liraglutide: E’ stato dimostrato che è attivo soprattutto nel ritardare lo sviluppo della comparsa della macroalbuminuria, in questo modo prevenendo anche lo sviluppo dell’insufficienza renale e della necessità della dialisi.
Da quanto abbiamo brevemente descritto, è evidente che la scelta del farmaco ipoglicemizzaznte più adatto dev’essere personalizzata in base alla situazione del paziente, al grado della funzionalità renale, e alle presenza di altre patologie e complicanze legate al diabete. Il diabetolo e il nefrologo dovrebbero sempre collaborare per ottenere un trattamento ottimale nei pazienti affetti da nefropatia diabetica, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia.
note: il dottor Carta effettua visite specialistiche nefrologiche presso l’ospedale Santissima Trinità di Cagliari. Clicca su questo link per prenotare una visita nefrologica.