Trapianto renale

Se i reni sono affetti da insufficienza renale cronica terminale cioè se  non sono più in grado di garantire una funzionalità sufficiente per mantenere un buono stato di salute, è necessario ricorrere alla dialisi o al trapianto di rene. Tra le due, il trapianto  quando è  possibile è la scelta migliore in quanto migliora la qualità della vita infatti il paziente non dovrà più recarsi in ospedale ogni 2 giorni per eseguire il trattamento dialitico e potrà liberarsi dalle restrizioni dietetiche che deve seguire in dialisi ( bere quasi nulla e limitare i molti  cibi con fosforo e potassio).

Per poter effettuare il trapianto è necessario eseguire una serie di esami di laboratorio, strumentali e visite specialistiche per poter essere inseriti in lista d’attesa o per evidenziare se ci siano controindicazioni all’intervento.  Puoi rivolgerti al nefrologo che ti ha preso in cura per chiedere di iniziare l’iter di iscrizione in lista d’attesa. In Italia si può essere iscritti in 2 liste d’attesa, una nella regione di residenza e una a scelta del paziente. L’intervento chirurgico viene eseguito in anestesia totale e consiste nell’impiantare nell’addome del ricevente un rene precedentemente prelevato da un donatore (vivente o deceduto). I reni non funzionanti non vengono rimossi durante il trapianto.

Dal momento dell’intervento il paziente dovrà assumere una terapia immunosoppressiva che serve ad evitare il rigetto acuto.  In genere oggi si usano schemi che prevedono l’uso di un’associazione di  3  o 4  di questi farmaci : ciclosporina, tacrolimus, micofenolato, sirolimus, everolimus, cortisone, basiliximab, timoglobuline (questi ultimi 2 utilizzati solo nelle prime fasi del trapianto).

Tutti questi farmaci se da una parte sono necessari per evitare il  rigetto dell’organo dall’altra hanno degli effetti collaterali talvolta abbastanza importanti. I nefrologi del centro trapianti sono molto esperti sull’uso di questi farmaci e sono in grado di modificare la terapia per eliminare o limitare la gravità di questi effetti collaterali.

Dopo il trapianto generalmente si torna abbastanza presto a fare una vita praticamente normale salvo il fatto di dover assumere i farmaci anti-rigetto e di dover effettuare delle visite periodiche per valutare l’andamento della funzionalità dell’organo trapiantato e per evidenziare e trattare eventuali complicanze legate alla terapia immunosoppressiva.

Per ulteriori informazioni vai al sito del centro nazionale trapianti e dell’ANED.

note: il dottor Carta effettua visite specialistiche nefrologiche presso l’ospedale S. Martino di Oristano. Clicca su questo link per prenotare una visita nefrologica.

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